Mosca contro Mattarella, la portavoce Zakharova: "Strano e assurdo sentire le sue parole blasfeme"

L'attacco di Mosca contro Mattarella: paragone Russia-Nazismo "blasfemo"

Come riporta La Tass, la portavoce del ministero degli Esteri russo ha riferito che Mattarella ha "fatto paralleli storici oltraggiosi e palesemente falsi tra la Federazione Russa e, come ha detto, con la Germania nazista, chiedendo che venga tenuto in considerazione il fallimento della politica occidentale dell'appeasement degli anni '30 per la risoluzione della crisi ucraina". Poi, premettendo che una tale cosa "non può essere nemmeno pronunciata", la portavoce ha citato le parole del presidente, secondo il quale le azioni della Russia in Ucraina "sono di natura simile al progetto del Terzo Reich in Europa". “È strano sentire tali invenzioni blasfeme dal presidente dell'Italia, un Paese che conosce per esperienza diretta cos'è il fascismo. Soltanto, lo conosce in modo diverso dal nostro Paese. Il nostro Paese è stato soggetto ad un attacco mostruoso della Germania di Hitler. Il nostro Paese non solo è riuscito a cacciare il nemico dal suo territorio, ma lo ha anche riportato indietro fino a casa, distruggendolo. E allo stesso tempo ha liberato l'Europa dal nazismo e dal fascismo”, ha aggiunto. 

La portavoce della diplomazia russa ha poi riferito che, per qualche ragione, Mattarella non ha ricordato da quale parte “stava il suo Paese durante la Seconda guerra mondiale” e quale "contributo" vi ha dato. "Non lo sapeva, non conosce bene la sua storia? Non credo", ha aggiunto Zakharova. Secondo la portavoce, Mattarella "dovrebbe pensare al fatto che oggi l'Italia, con gli altri Paesi della Nato, sta pompando con moderne armi letali il regime terrorista neonazista di Kiev, sostenendo così in modo incondizionato il regime criminale in tutti i suoi crimini". A suo parere le parole di Mattarella insultano la memoria non solo degli italiani che combatterono il fascismo durante la Seconda guerra mondiale e i loro discendenti sia in Russia sia in Italia, ma anche d”i tutti coloro che conoscono la Storia e non accettano queste analogie inammissibili e criminali".