Vitamina D: come capire se hai carenze gravi e quali alimenti la contengono

Vitamina D: come capire se hai carenze gravi e quali alimenti la contengono
Vitamina D: come capire se hai carenze gravi e quali alimenti la contengono

Ormai tutti sanno che si tratta di un ormone prodotto dal corpo quando ci si espone ai raggi del sole, per questo motivo l’esposizione quotidiana è fondamentale. Secondo i ricercatori la popolazione a rischio di carenza di questa vitamina e delle sue conseguenze negative sulla salute fisica ma anche emotiva, è pari al 50%. Ma quali sono le sue funzioni e perché è necessaria?

Perché è importante la vitamina D

Per l’organismo umano è necessario mantenere i giusti livelli di quella che è conosciuta anche come vitamina del sole. In condizioni ottimali si la giusta concentrazione nel corpo di questo ormone può prevenire la formazione di cancro per il 30-50%. Inoltre riduce il rischio di insorgenza di molti disturbi cardiocircolatori, permette di mantenere una struttura osseo-scheletrica sana, rende i denti forti e aumenta la naturale resistenza delle cartilagini.

Ma non è tutto qui, infatti, la vitamina D ha una forte influenza sul sistema immunitario alzando le difese quando è presente in quantità sufficiente. In particolare è fondamentale per prevenire l’influenza e molte tipologie di infezioni. Anche l’umore risente della carenza di questa sostanza che agisce come un vero e proprio antidepressivo aiutando a restare allegri e con una visione ottimistica della vita.

Quali sono i sintomi da carenza di vitamina D

I fattori principali che portano ad avere una carenza di vitamina D sono: avere un’età maggiore di 50 anni, avere tumori in atto, avere la carnagione scura e un’esposizione quotidiana al sole insufficiente.

I sintomi della mancanza o insufficienza di questo ormone, sono diversi e non sempre facili da riconoscere è necessario fare esami specifici per valutare la concentrazione di tale sostanza nel sangue. Tra i sintomi più comuni ci sono:

  • Dolori alle articolazioni e alle ossa;
  • Debolezza e affaticamento dei muscoli
  • Disturbi alle fasce muscolari;
  • Fragilità ossea, tendenza alla deformazione nei giovani e a fratture negli adulti;
  • Difficoltà di pensiero pronto e lucido;
  • Stanchezza cronica.

Caratteristiche della vitamina D

Prima di tutto bisogna sapere che si tratta di una sostanza liposolubile, ovvero che si scioglie nel grasso. Ci sono due tipologie che sono la vitamina D2 che si trova negli alimenti di origine vegetale e la vitamina D3 che è di origine animale.

Si tratta di molecole essenziali che l’organismo non produce in autonomia e devono essere assunte tramite gli alimenti. La sua presenza viene dalla sintesi di un grasso somigliante al colesterolo che si trasforma con le radiazioni ultraviolette ottenendo la vitamina D3 detta colecalciferolo.

Una volta prodotta dalla pelle con l’esposizione solare o introdotta nell’organismo tramite l’alimentazione, la vitamina D entra in circolo nel sangue e si lega a una proteina. Tale condizione gli permette di arrivare a tutti gli organi e ai tessuti in modo da svolgere la sua funzione. Quando la vitamina arriva nei reni e nel fegato subisce una doppia trasformazione, la prima come calcidiolo e la seconda come calcitriolo.

Quali sono le funzioni della vitamina del sole

La principale funzione della vitamina D è quella di contribuire ai processi di mineralizzazione dello scheletro, quindi delle ossa, che avviene con una diminuzione di escrezione di calcio nelle urine. Se ci si trova in carenza di vitamina del sole è necessario agire tempestivamente con una terapia personalizzata. Il medico stabilisce la terapia farmacologica per riportare i valori a un livello adeguato ristabilendo il giusto equilibrio.

No assoluto al fai da te in quanto un dosaggio elevato di vitamina D può risultare tossico e quindi dannoso. Il paziente avrà anche indicazioni sulla dieta da seguire. Tale situazione si può anche prevenire seguendo una dieta alimentare che contenga cibi ricchi di vitamina D. Tra questi ci sono l’olio di fegato di merluzzo, i formaggi grassi, il pesce (tonno, ostriche, sgombro, salmone e gamberi), il fegato di bovino e i funghi.