Italia, un Paese sempre più di camminatori
Sempre più cammini e sempre più camminatori. L’Italia si riscopre il Paese di chi ama andare alla scoperta di itinerari all’aria aperta. I numeri sono stati annunciati in occasione della sesta edizione di “Italia, Paese di Cammini”, il dossier di Terre di mezzo Editore che raccoglie i dati di associazioni ed enti che rilasciano le Credenziali e i Testimonium, cioè i documenti di partenza e di arrivo con cui viene “certificato” che il camminatore ha concluso un cammino, e i risultati di un questionario a cui hanno risposto oltre 3.000 camminatori e camminatrici.
I numeri
Solo lo scorso sono, sono stati 33.014 coloro che si sono cimentati negli itinerari a piedi, ma si stima che abbiano intrapreso un cammino almeno 123mila persone. Un netto incremento rispetto al 2021 quando erano stati soltanto 10.821. Merito anche dell’incremento di cammini in Italia: oggi sono 47 i cammini che rilasciano il Testimonium, rispetto ai 19 del 2021 (nel 2017 erano solo tre e nel 2023 se ne aggiungeranno altri 12).
Il 72% di chi ha risposto al sondaggio è un camminatore particolarmente “appassionato”: tra questi, il 37% dichiara di non poter più fare a meno dei Cammini. Solo il 15% ha dedicato al camminare meno di 20 giorni nel corso del 2022, mentre il 16% dichiara di avere speso dai 51 ai cento giorni camminando e il 12% più di tre mesi.
Ma le sorprese non sono finite. Sono sempre di più le donne a mettersi in cammino. Dal questionario di quest’anno emerge che le donne sono state il 54,6%, mentre l’anno scorso erano il 50,4%. Per quanto riguarda l’età, una persona su tre che si mette in cammino ha tra i 51 e i 60 anni. Inoltre, il 46% è un lavoratore dipendente mentre il 17% un libero professionista: i Cammini non sono quindi appannaggio di chi ha molto tempo libero, ma sono alla portata anche di chi deve conciliare questa passione con il lavoro o con gli impegni famigliari.
Un vantaggio per il territorio
A beneficiarne, oltre alla salute di chi cammina, sono anche i territori attraversati da questi itinerari. In base allo studio condotto, è stato calcolato che solo nel 2022 ci sono stati almeno un milione di pernottamenti documentati. Un cammino apporta dunque un contributo tangibile ed economico. Il 70% degli italiani interpellati lo ha fatto perché era alla ricerca di un “benessere mentale ed emotivo”, il 59% per stare in mezzo alla natura, il 54% per conoscere i borghi e il territorio.
Se l’incremento di Credenziali e Testimonium è dovuto soprattutto alla nascita di nuovi cammini, una nota a favore la merita anche il miglioramento dei servizi offerti dalla segnaletica alle strutture per l’ospitalità. Il camminatore, insomma, muove l’economia, soprattutto quella di zone e borghi spesso ai margini del turismo di massa.
Dal sondaggio è emerso che la spesa media di un camminatore è di circa 40 euro al giorno. Il 38% (e sono in crescita rispetto all’anno precedente) ha scelto di pernottare nei bed & breakfast, mentre il 24% in un ostello. Se a pranzo quasi tutti si accontentano di un pasto veloce al sacco, per la cena si cerca di recuperare le energie in un ristorante o in una pizzeria.
I Cammini preferiti dagli italiani
Nell’immaginario degli italiani, il Cammino per eccellenza resta sempre il Cammino di Santiago de Compostela. Tuttavia, ce ne sono diversi proprio in Italia che sono i più amati e più frequentati. A partire dalla mitica Via Francigena che, sul nostro territorio nazionale, inizia al Colle del Gran San Bernardo per concludersi in Puglia – da dove un tempo ci si imbarcava per raggiungere la Terra Santa.
Una strada percorsa per secoli, a piedi, da pellegrini, Santi e commercianti e oggi divenuto uno degli itinerari turistici più famosi del mondo. Se un tempo metteva in collegamento luoghi di culto, pievi e abbazie, ora attorno a questi luoghi si sono sviluppati borghi e comunità, attività e servizi: tutto ciò che oggi chiamiamo “turismo”.
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