Autostrade, ecco tutti gli aumenti tratta per tratta
Secondo i gestori, gli aumenti dei pedaggi autostradali sono in linea con l’inflazione, teoria ribattuta con forza dalle associazioni dei consumatori. Ecco le nuove tariffe.
Gli aumenti dei pedaggi autostradali sono entrati in vigore il primo gennaio del 2023 e Federconsumatori ha ribadito la necessità che l’allineamento delle tariffe non possa avvenire se non c’è un servizio migliorato.
Al di là delle diatribe, dopo l’aumento delle tariffe del 2018, i gestori hanno voluto ritoccarle nuovamente verso l’alto. Sono molteplici le tratte autostradali interessate dai nuovi prezzi ma alcune escono indenni, come le tratte gestite da Salt in Toscana (la A12).
Il governo ha rimandato, di almeno sei mesi, ulteriori ritocchi delle tariffe e approvato soltanto alcune delle richieste di aumento presentate dai gestori.
Gli aumenti sulle tratte autostradali Aspi
Autostrade per l’Italia (Aspi) gestisce circa il 50% delle autostrade sottoposte a pedaggio (3.000 dei 6.000 chilometri totali) e ha applicato un aumento dei pedaggi del 2% a cui, a partire dal primo luglio del 2023, si aggiungerà un ulteriore 1,34%.
In totale, durante l’anno in corso, i prezzi saliranno del 3,34%, meno del 5% previsto e fortemente osteggiato dall’esecutivo e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Gli aumenti sulle tratte Gavio
Gavio è il secondo gestore a livello nazionale e, anche in questo caso, il governo ha rimandato al mittente parte delle richieste di aumento presentate. Tra quelle accettate figurano: l’Autovia Padana Piacenza-Brescia (+9,16%), la A4 Torino – Milano (+4,30%) e la A33 Asti-Cuneo (+4,30%). La Teem (Tangeziale est esterna di Milano, nota anche come A58) ha subito un aumento del 4,34%.
Le altre tratte autostradali
Le altre tratte non ritoccheranno le tariffe prima del 2024. Sulla A24 e sulla A25 (Autostrada dei Parchi) il ministero di Matteo Salvini sta verificando se c’è spazio per una riduzione dei pedaggi.
Restano immutati i pedaggi anche sulla Brescia – Verona – Vicenza – Padova, Autostrada A 15, sulla A 6, sulla Milano- Serrvalle, sulla Tirrenica e sulla rete autostradale veneta.
Oltre alla già citata A12 (Tronco Ligure-Toscano) restano invariati i prezzi per l’Autostrada del Brennero e sulla Brebemi (Brescia-Milano). Anche il consorzio delle autostrade siciliane ha tenuto invariati i prezzi.
Gli impegni di investimento
A giocare un ruolo fondamentale è stato il Piano economico finanziario (Pef) presentato al governo dai gestori delle autostrade. Aspi ha pianificato investimenti per 21,5 miliardi nel prossimo decennio, destinandone 7 alla manutenzione e 14,5 ai nuovi progetti, tra le quali la Gronda di Genova (per più di 4 miliardi di euro) e il Passante di Bologna (più di 1,5 miliardi).
Anche il gruppo Gavio ha incassato l’ok dell’esecutivo in virtù del Pef e degli investimenti già approvati.
Il governo ha quindi assecondato le richieste di aumenti sulla scorta di impegni di investimento precisi, andando così incontro alla linea adottata dalle associazioni di consumatori le quali, in cambio di un aumento dei pedaggi, chiedono un miglioramento dell’offerta da parte dei gestori delle autostrade.
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