Sono tempi bui per la libertà di parola e di pensiero, di stampa e di informazione. Con buona pace dell'articolo 21 della Costituzione - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. [...] La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure - oggi in Italia vige la censura.
Agcom, che già aveva istituito un Osservatorio per la disinformazione che si serve di «debunker» professionisti per l'analisi delle fonti di disinformazione, il 2 aprile ha comunicato l'istituzione di uno strumento di «fact-checking» denominato Facta, gestita da Pagella politica. Intanto anche il governo si è organizzato una sua task force contro le fake news, di cui ancora oggi si sa poco e nulla.
“In Italia il Governo organizza una squadra incaricata di fare pulizia di quelle notizie che divergono dalla “versione ufficiale” – denunciava GIULIETTO CHIESA
nel suo ultimo video – Ma non basta quella del governo, anche la RAI, la Televisione Pubblica, istituisce una Task Force contro le fake news per cancellare le tracce delle loro bugie quotidiane che inondano tutti i giorni i loro teleschermi e i loro giornali. E poi ci sono i tribunali misteriosi che sono di gran lunga più potenti di quanto non siano questi cacciatori di fake news. Sono Google, sono Facebook che censurano senza appello tutto ciò che esce dal seminato. Manipolano le notizie. Mostrano ciò che decidono i mercati e cancellano tutti gli scomodi ficcanaso con i loro algoritmi. Tutto ciò avviene alla luce del sole con il plauso o il silenzio dei nostri mass media. Siamo già circondati da nuovi tribunali che cancellano i nostri diritti”.
Proprio come nel regime nazista, in cui c’era un ministero dedicato a controllare le espressioni culturali nel paese, anche nell’Italia del 2020 si sono istituiti organi per controllare (e distruggere) fatti e opinioni.
Giulietto Chiesa questo pensiero unico non l’ha mai accettato. Così come non lo fanno tanti altri giornalisti con la schiena dritta che in questi giorni non smettono di fare davvero il loro lavoro.
Marcello Pamio Manlio #Dinucci
… e tanti altri ancora. Additati, insultati, scherniti da quel mainstream che è divenuto primo contenitore delle #fakenews di cui dice di farsi indagatore.
Tramite interrogazione ho chiesto al Governo quali siano le modalità d'azione della task force sulle «fake-news» e quali siano i suoi poteri, quali siano i parametri adottati dal Governo per riconoscere una «fake-news» e distinguere una opinione personale, tutelata dall'articolo 21 della Costituzione, da una notizia fallace, da una verità non ancora accertata, e che potrebbe essere strumentalmente censurata, e da una notizia falsa accertata. Ho chiesto anche se il Governo, nel pubblicare su siti istituzionali le attività dei «debunker», preveda di rendere noti articoli firmati contenenti autori e fonti degli articoli considerati «fake-news», con la contestazione dimostrata con opportuni riferimenti bibliografici oggettivi. Perché - ad oggi - di oggettivo e scientifico nella visione del governo (e tantomeno nell’azione) non c’è assolutamente nulla.
“Nei prossimi mesi saranno una successione di colpi, di terremoti, di attentati alla nostra libertà – continua Chiesa nel video – Se milioni di piccoli spauriti ascolteranno e vedranno solo ciò che suona il pifferaio magico, allora andremo tutti in schiavitù molto velocemente. E andare in schiavitù significa anche andare in guerra. I signori che controllano e dominano il pensiero di almeno due miliardi e mezzo di persone vogliono la conquista di tutto, non del denaro. Vogliono la conquista fisica di tutti i beni della terra, prima che il denaro che hanno creato a dismisura vada in fumo. Questo è il momento di svegliarsi”.
Perché oggi, con il pretesto del Coronavirus, il Sistema si prepara una nuova guerra che punta all’annichilimento finale delle nostre menti e delle nostre vite.
Non so se ve ne siete resi conto ma queste assurde misure stanno distruggendo la nostra economia e la nostra stabilità mentale. Stanno portando al fallimento le nostre piccole e medie imprese, i piccoli agricoltori, tante famiglie sono stremate, non sanno più come dare da mangiare ai loro figli. Quegli stessi figli ormai assuefatti da giornate intere davanti a uno schermo. Soli, come soli sono gli adulti e gli anziani. Lobotomizzati. Un lavaggio del cervello senza precedenti. Intanto si continua a produrre armi e veleni. Grandi opere senza nessun senso non si sono mai fermate. E si parla di ripartenza, di crescita e di pil. Una folle corse verso l’autodistruzione di massa accelerata dall’assurda installazione del 5G, contro cui Giulietto Chiesa si è tanto speso e tanto ha provato ad informare. “Il 5g trasforma tutti in cavie” diceva. “Noi dobbiamo imparare a difenderci in modo tale che non ci possano colpire. Difenderci in questo modo significa difendere il nostro territorio: il territorio del nostro cervello – queste sono le sue parole – Dobbiamo difendere i nostri pensieri, il nostro corpo che è la nostra vita senza la quale non potremmo vivere”.
Le ultime parole di Giulietto Chiesa sono da ascoltare e riascoltare. Giornalista libero. Coerente e integro. Non ha mai avuto paura di andare oltre ed accontentarsi. Di dire la verità. Finché glielo hanno permesso lo ha fatto sulle pagine dei grandi quotidiani italiani: L’Unità, il Manifesto, La Stampa, vari Tg nazionali. Mai allineato con il potere precostituito. Troppo critico nei confronti dell’informazione e della politica occidentale. Complottista lo chiamavano. Così ha lasciato i grandi media nazionali e ha fondato un suo canale, Pandora TV. Una tv online libera e indipendente che anche in queste settimane non ha mai smesso di raccontare le anomalie dell’emergenza Coronavirus. Come lui tanti altri, ad oggi nel mirino dei debunkers professionisti, la nuova santa inquisizione.
Il 25 Aprile, nonostante tutte le restrizioni in atto, era riuscito ad organizzare e a trasmettere in diretta, tramite PandoraTv e ByoBlu, il Convegno Internazionale intitolato “Liberiamoci dal virus della guerra”, a cui hanno partecipato esperti internazionali, scrittori ed economisti. Aveva messo insieme in un unico appello voci provenienti da paesi di tutto il mondo, come il professore Tim Anderson, dall'Australia, Michel Chossudovsky, direttore Global Research, dal Canada, Vladimir Kozin, principale esperto del Centro di Studi Politico-Militari, dalla Russia e John Shipton, padre di Julian Assange.
“Se va in porto il progetto di distruggere #Assange – ha dichiarato – di punirlo perché ha rivelato al mondo la verità e i fatti dei padroni universali, allora vuol dire che anche noi - e anche voi - saremo in pericolo. Imbavagliati, costretti a difenderci, oscurati, minacciati, impossibilitati ad avere notizie affidabili e a capire che cosa succede a casa nostra e nel mondo intero. E questo non è il futuro. È il presente. Sta succedendo già adesso”.
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