"Desirée, non fu omicidio" la giustizia in Italia è un obbrobrio

"Desirée, non fu omicidio"  la giustizia in Italia è un obbrobrio

E' caduta l'accusa di omicidio per due degli arrestati per la morte di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina, trovata morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre in un casolare abbandonato nel quartiere di San Lorenzo a Roma. A stabilirlo il tribunale del Riesame di Roma che ieri, accogliendo le istanze delle difesa, ha inoltre derubricato l'accusa di violenza sessuale di gruppo su minore riconoscendo però il reato di spaccio. I due arrestati quindi, Chima A., 47enne nigeriano, e Brian M., 43 anni senegalese, restano in carcere.

Non cambia però la posizione della Procura di Roma che, nonostante la decisione del Riesame, va avanti continuando a sostenere che la 16enne di Cisterna di Latina sia stata vittima di uno stupro di gruppo e di un omicidio volontario. "Siamo ancora nella fase degli indizi e quindi è giusto che il Tribunale faccia le sue valutazioni - spiegano i pm di piazzale Clodio - Il nostro quadro accusatorio però non cambia di una virgola. Anzi", sottolineano.

Ulteriori sviluppi della vicenda potrebbero emergere proprio oggi in seguito all'udienza del Riesame per Mamadou G., il terzo africano arrestato a Roma. Sempre oggi nel carcere di Regina Coeli comparirà davanti al gip per l'interrogatorio di convalida del fermo Marco M., il 36enne romano accusato di essere il pusher che avrebbe fornito agli arrestati droghe e psicofarmaci utilizzati per stordire la giovane e poterne abusare.