Coronavirus, morto un uomo nel Padovano. Altri 15 casi in Lombardia
E' morto uno dei due cittadini veneti ricoverati per contagio da Coronavirus. Il paziente, Adriano Trevisan, è morto a Schiavonia, aveva 78 anni ed era un muratore in pensione.
L'uomo, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è spirato questa sera all'ospedale di Schiavonia (Padova), e non nell'ospedale del capoluogo euganeo, come riferito in un primo tempo.
"Non c'è stato neppure il tempo per poterlo trasferire" ha detto il governatore Luca Zaia. Oggi sono stati 17 i casi accertati in Italia, due in Veneto e 15 in Lombardia.
"Siamo preoccupati, ho parlato col sindaco di Vò Euganeo per adottare tutte le misure: chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto ha detto Zaia -
Non bisogna diffondere il panico ma prima regola è l'isolamento". Il presidente del Veneto ha precisato che "hanno avuto contatti in loco, non sono andate in Cina, non sono il classico 'caso sospetto'".
Ha poi concluso: "Lavoriamo anche sul fronte dell'eventuale necessità di una struttura dedicata a eventuali contagiati, perché non sappiamo qual è l'entità del contagio".
In Lombardia risultano contagiati dal coronavirus il paziente 38enne, la moglie incinta, il figlio di un barista di Castiglione d'Adda, tre clienti del bar; sono inoltre risultate positive altre nove persone, fra cui 5 operatori sanitari e tre pazienti dell'ospedale di Codogno dove erano stati ricoverati i primi risultati contagiati.
E' morto uno dei due cittadini veneti ricoverati per contagio da Coronavirus. Il paziente, Adriano Trevisan, è morto a Schiavonia, aveva 78 anni ed era un muratore in pensione. L'uomo, ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, è spirato questa sera all'ospedale di Schiavonia (Padova), e non nell'ospedale del capoluogo euganeo, come riferito in un primo tempo. "Non c'è stato neppure il tempo per poterlo trasferire" ha detto il governatore Luca Zaia. Oggi sono stati 17 i casi accertati in Italia, due in Veneto e 15 in Lombardia.
"Siamo preoccupati, ho parlato col sindaco di Vò Euganeo per adottare tutte le misure: chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto ha detto Zaia - Non bisogna diffondere il panico ma prima regola è l'isolamento". Il presidente del Veneto ha precisato che "hanno avuto contatti in loco, non sono andate in Cina, non sono il classico 'caso sospetto'". Ha poi concluso: "Lavoriamo anche sul fronte dell'eventuale necessità di una struttura dedicata a eventuali contagiati, perché non sappiamo qual è l'entità del contagio".
In Lombardia risultano contagiati dal coronavirus il paziente 38enne, la moglie incinta, il figlio di un barista di Castiglione d'Adda, tre clienti del bar; sono inoltre risultate positive altre nove persone, fra cui 5 operatori sanitari e tre pazienti dell'ospedale di Codogno dove erano stati ricoverati i primi risultati contagiati.
LE MISURE DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Tutti i positivi lombardi, ad eccezione del 38enne grave, dovrebbero essere trasferiti all'ospedale 'Sacco', più attrezzato per i casi infettivi. Il 'paziente zero', l'uomo che avrebbe diffuso il contagio, sta bene ed è risultato negativo al controllo.
Dieci i comuni del Lodigiano 'isolati', per un totale di 30 mila persone, i maggiori dei quali Codogno, Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo dove sono stati chiusi scuole, uffici comunali e bar.
La Regione ha invitato tutti gli abitanti a 'restare a casa'. Annullate, ha spiegato il ministro Speranza, "tutte le manifestazioni pubbliche e le attività commerciali se non di prima necessità", chiuse le aziende e sospese "le attività ludiche e sportive".
Chiuse scuole e asili. "Stiamo mettendo in isolamento circa 250 persone entrate in contatto con i contagiati e stiamo effettuando il tampone", ha spiegato l'assessore lombardo alla Sanità Giulio Gallera.
Tra questi 120 dipendenti dell'Unilever, l'azienda del presunto 'paziente zero' e 70 tra medici e infermieri. Per tutti è prevista una quarantena.
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