"Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Roberto Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, leader della Lega, parlando a TeleLombardia. Salvini ha parlato di "una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti sono", ossia "rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un'anagrafe". L'iniziativa di Salvini - inevitabilmente - fa discutere. A sinistra attaccano invocando la "pulizia etnica. Nel centro-destra approvano seppur con vari distinguo. "Bene il censimento - dichiara Giorgia Meloni - ma servono piazzole per sosta". "Censire non vuol dire marchiare", precisa dall'europarlamento Elisabettta Gardini, capogruppo di Forza Italia a Bruxelles.
"Il censimento per razza - tuona Emanuele Fiano, deputato dem - non possiamo permetterlo. In questo Paese lo abbiamo già avuto e allora c'era di mezzo anche la mia famiglia. Le persone si possono dividere per le loro condotte, per il loro comportamento, per le loro scelte, non per la loro nascita. Non è andata a finire bene, 80 anni fa, non riprovateci".
Per Salvini, gli stranieri irregolari andranno "espulsi" con accordi fra Stati, ma "i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa". Salvini non dice, tuttavia, che moltissimi rom provengono dalla Romania che fa parte della Ue, e per questo nessun romeno, neppure i cittadini nomadi, possono essere considerati stranieri da espellere. Del problema rom si erano già occupati in passato gli ex ministri Giuliano Amato e Roberto Maroni: quest'ultimo aveva anche proposto di prendere le impronte digitali ai bambini rom, ma quella procedura fu bocciata dalla Ue.
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