Nel centro d’accoglienza shopping online: presunti profughi comprano capi firmati
Shopping online. Una segnalazione dopo l’altra, ognuna circostanziata. Occhi puntati sui centri di accoglienza per gli immigrati in Toscana. In alcuni i residenti si sono resi conto di un continuo via vai di fattorini che consegnano ai (presunti) profughi materiale di moda (come indumenti o scarpe) acquistati direttamente su noti siti dediti all’e-commerce.
A renderlo noto è Jacopo Alberti, portavoce dell’opposizione di centrodestra in Regione. «È una pratica – afferma – che riteniamo alquanto inusuale per persone bisognose che, teoricamente, scappano da guerre o situazioni similari e una volta in Italia, invece, si possono permettere il lusso d’ordinare capi firmati. Siccome i predetti acquisti di beni, almeno per quel che sappiamo – precisa Alberti – si reiterano nel tempo, ci sorge spontaneo il dubbio che gli acquirenti, formalmente “poveri in canna” raggranellino un po’ di denaro magari svolgendo attività illecite; d’altronde, non è la prima volta che questi individui vengono colti in flagranza di reato, essendo dediti, ad esempio, allo spaccio di stupefacenti. Insomma -conclude l’esponente del centrodestra – siamo in presenza di una vicenda che lascia perplessi e indignati. Mentre molti toscani fanno i salti mortali per arrivare a fine mese, chi usufruisce gratuitamente di vitto e alloggio (ovvero gli immigrati), si può, viceversa, permettere il lusso di fare tranquillamente e comodamente shopping».
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