Mutui, quando aumentano e di quanto: le simulazioni dopo la Bce

Mutui, quando aumentano e di quanto: le simulazioni dopo la Bce

Prosegue il rialzo dei tassi d'interesse, il nono in un anno deciso dalla Bce, e schizzano alle stelle le rate dei mutui a tasso variabile. L'incremento potrebbe infatti raggiungere, secondo le stime di Facile.iT e Mutui.it, i 742 euro, il 63 per cento in più rispetto all'inizio del 2022, con un aggravio di spesa di 286 euro. La stangata annua media per chi sottoscrive ora un mutuo a tasso variabile, calcola Unc, l'Unione nazionale consumatori, sarà di 240 euro, considerando l'ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,58 per cento, e l'importo e la durata media di un mutuo. Per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile è un salasso

Quali mutui aumenteranno

Chi ha un mutuo a tasso fisso può dormire sonno tranquilli. Anche se la Bce, come previsto, ha aumentato di 25 punti base il costo del denaro, la sua rata rimarrà invariata. Sono più al sicuro anche coloro che hanno un mutuo con cap, ovvero con un tetto massimo, fissato al momento della stipula, oltre il quale il tasso di interesse non può aumentare. I mutuatari che si vedranno incrementare le rate sono quelli invece che hanno un mutuo a tasso variabile puro, in misura più pesante per coloro che sono nei primi anni di pagamento delle rate. Se infatti un mutuo è di recente sottoscrizione, il capitale da restituire è ancora alto e pertanto l'aumento degli interessi ha un impatto più consistente. Più si è verso la fine del piano di rimborso, meno interessi si dovranno pagare e anche l'aumento dei tassi sarà, in termini di aumento rata, meno significativo.

Quando si sentirà l'effetto del rialzo dei tassi sulle rate del mutuo

Il rialzo dei tassi di interesse è stato deciso il 27 luglio. L'effetto sui mutui variabili si sentirà già dalla rata di agosto 2023? “Non esiste una regola unica e precisa”, spiega Facile.it. “In linea generale, però, non è mai un aumento secco e imminente, ma spalmato nel tempo. In parte arriva prima dell'annuncio stesso (quindi il tasso del mutuo inizia a salire sulla base delle aspettative), in parte dopo. È quindi plausibile pensare che gli effetti completi sulle rate dei mutui si vedranno tra questo e il prossimo trimestre, fermo restando che, a complicare ulteriormente la situazione, è il fatto che ogni mutuo, in base alla banca, segue regole di ‘adeguamento dei tassi’ che possono essere differenti tra loro. Non solo. Con rialzi dei tassi così frequenti, ormai praticamente mensili, è difficile dire quale sia responsabile dell'aumento della rata e in che misura.

Di quanto aumenterà la rata del mutuo variabile 'tipo'

Per capire come sono cresciute le rate in un anno e mezzo e come potrebbero variare nuovamente a seguito del rialzo preannunciato, Facile.it ha analizzato un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022. Il tasso (Tan) di partenza di gennaio 2022 era pari a 0,67 per cento, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A seguito dei diversi aumenti del costo del denaro messi in atto dalla Banca centrale europea per contrastare l’inflazione, il tasso di quel mutuo è salito notevolmente, arrivando a superare, a luglio 2023, il 4,80 per cento. Con l’ulteriore rialzo dello 0,25 per cento, la rata mensile del finanziamento preso in esame potrebbe arrivare a 742 euro, con un aggravio di 286 euro rispetto a quella iniziale (+63%).

Secondo le simulazioni di Codacons, già con il rialzo dei tassi della Bce del 15 giugno scorso, le rate avevano subito un rincaro dai 15 ai 25 euro mensili nel caso di un mutuo a tasso variabile compreso tra i 125mila e i 150 mila euro per una durata di 25 anni. Per lo stesso mutuo, considerando tutti gli incrementi varati dalla Bce prima dell'ultimo del 27 luglio, l'incremento complessivo è stato dai 240 ai 320 euro.

Le previsioni del mercato: picco a dicembre

Secondo Facile.it e Mutui.it, guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor aggiornate al 20 luglio 2023) se l’Euribor a 3 mesi raggiungesse il suo picco a dicembre 2023 arrivando al 3,96 per cento, ciò porterebbe il tasso del mutuo medio preso in esame a superare il 5,20 per cento, con una rata di circa 752 euro, ovvero oltre 295 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022. Tra settembre e dicembre 2023 l’aumento dell’indice dovrebbe essere minimo e, con l’inizio del prossimo anno, il trend potrebbe finalmente invertirsi. Guardando alle quotazioni di giugno 2024, il tasso del mutuo medio preso in esame dovrebbe scendere al 5 per cento.