Genova, ragazzo ucciso da poliziotto durante un Tso: "Sparati almeno cinque colpi"

Genova, ragazzo ucciso da poliziotto durante un Tso: "Sparati almeno cinque colpi"

Jefferson Tomalà, il ragazzo di 20 anni ucciso domenica in casa a Genova da un agente è stato colpito con almeno cinque colpi di pistola all'altezza del torace in punti vitali. È quanto emerso dall'esame esterno del cadavere effettuato dal medico legale Luca Tajana, incaricato dal pm Walter Cotugno. L'autopsia verrà invece eseguita lunedì. La madre del giovane ucciso: "Io ho chiamato un'ambulanza, invece sono arrivati i poliziotti".

La madre della vittima: "Perché arrivata la polizia?" - "Io ho chiamato una ambulanza. Chiedevo l'intervento di un medico invece sono arrivati i poliziotti". Lo ha detto la madre di Jefferson Tomalà. "Aveva preso un coltellino dalla cucina - ha aggiunto la donna - e avevo paura che si facesse male. Ma io non temevo per me, lui era un bravissimo ragazzo".

"Agente incompetente, voglio giustizia" - "Il poliziotto che ha sparato e ucciso mio figlio è un incompetente che non merita di indossare una divisa, se la deve levare perché mio figlio non voleva fare male a nessuno, voleva solo la sua ragazza. Avrebbero potuto sparargli ad una gamba, non ammazzarlo così perché non si tratta così neanche un animale. Voglio giustizia. Chi gli ha sparato deve pagare". Ha detto ancora la madre di Jefferson Tomalà.

"Dovevano chiamare la sua ragazza ed andarla a prendere. Perché - si chiede la donna- hanno usato lo spray al peperoncino? Perché volevano bloccarlo? Mio figlio si era fatto solo un taglio alla mano con un rasoio per richiamare l'attenzione". "Lui - ha sottolineato la madre - non aveva mai minacciato nessuno, era un bravo ragazzo, nessuno può dire che era un delinquente, usciva la mattina alle 5 per andare a lavorare come ascensorista. Questo ragazzo che gli ha sparato - ha aggiunto - spero che un giorno si penta".

"Felice che poliziotto ferito stia bene" - "Sono felice che l'agente ferito stia meglio. Purtroppo non posso dirlo per mio figlio", ha detto ancora la madre di Jefferson Tomalà. "Spero che Dio perdoni l'agente che ha ucciso mio figlio". .

Il fratello: "Agente aveva atteggiamento provocatorio" - Accanto alla madre anche il fratello di Jefferson, Santiago, che era presente in casa domenica pomeriggio. "Mio fratello si sentiva provocato - ha spiegato -. C'era un poliziotto che si toccava la pistola e si metteva e toglieva i guanti. Lui diceva loro di andarsene, di non toccarlo e che voleva vedere solo la sua compagna e la bambina. Poi mi hanno fatto uscire e non so cosa sia successo. Abbiamo sentito urlare più volte 'No, no' e poi abbiamo sentito i colpi di pistola".

"Aveva solo bisogno di un dottore" - "Mio figlio - ha dichiarato la donna - aveva solo bisogno di un dottore, di un aiuto psicologico. Era sdraiato sul letto ed ha accoltellato il poliziotto solo perché lo avevano aggredito con lo spray al peperoncino. Se mio figlio non lo avessero toccato, non lo avessero provocato, non avrebbe aggredito nessuno, non lo aveva mai fatto prima". "Neanche ad un delinquente - ha proseguito la madre del ragazzo - avrebbero sparato come han sparato a lui, neanche ad un criminale avrebbero sparato mentre si trovava nel suo letto. Aveva solo 20 anni con una bambina di 2 mesi a cui non aveva neanche avuto il tempo di dargli il nome. Uno per diventare un poliziotto - ha concluso la donna in lacrime - deve fare un corso, deve essere capace, non deve ammazzare così una persona".

La compagna della vittima: "Se mi avessero fatta entrare sarebbe vivo" - "Voglio giustizia. I poliziotti non mi hanno permesso di entrare. Se fossi entrata non sarebbe successo". Lo ha detto la compagna di Jefferson Tomalà. "Lui con me - ha continuato - aveva un futuro, voleva sposarsi e non ha potuto perché lo hanno ammazzato".

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha difeso l'agente: "Non solo da ministro, ma da cittadino italiano e da papà sarò vicino in ogni modo possibile a questo poliziotto che ha fatto solo il suo dovere salvando la vita a un collega", ha affermato Salvini lanciando l'hashtag #iostoconchicidifende. Il capo della polizia Franco Gabrielli che ha fatto visita al poliziotto ferito e ancora ricoverato ha annunciato che presto i poliziotti avranno in dotazione il taser "così potranno agire in ulteriori condizioni di sicurezza e potranno non arrecare danno eccessivo alle persone in certi interventi".