Coronavirus, a Sciacca positivo fa la spesa: rischia 12 anni. Denunce da Venezia a Bologna: feste nei locali e persone in giro senza motivi
Un uomo è andato a fare la spesa al supermercato a Sciacca nonostante fosse stato trovato positivo al coronavirus. Per il reato di epidemia colposa rischia fino a 12 anni di carcere. È la denuncia più grave tra quelle eseguite in tutta Italia dalle forze dell’ordine per violazioni delle misure anti-contagio: locali che restano aperti anche dopo le 18, assembramenti di persone nei parchi o nei circoli, persone che si muovono violando quanto previsti dal decreto del 9 marzo che ha trasformato il Paese in “zona protetta”.
roprio sugli spostamenti esistono però alcune zone grigie nelle disposizioni arrivate da Palazzo Chigi e dal Viminale: il governo ha specificato che vanno evitati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità. Tra le situazioni di necessità è previsto l’acquisto di generi alimentari ma anche di altri beni necessari (ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa). Non si può andare a mangiare dai parenti, mentre è ammesso ad esempio uscire con il cane per le suo esigenze fisiologiche. Così come le disposizioni specificano che è permesso fare attività motoria e andare nei parchi, ma ovviamente non in gruppo. In generale quindi, laddove le misure anti-contagio restano vaghe, vale la regola del buon senso: è possibile – ma sconsigliato – fare una passeggiata, una corsa, uscire a comprare le sigarette, purché si resti nel proprio quartiere. Uscire dal proprio Comune per esigenze diverse da lavoro e salute non è consentito.
Da Sacile a Pordenone per la play station – Lo dimostrano le denunce fatta ad esempio a un goriziano che è andato a Pordenone in una officina meccanica per contrattare l’acquisto di un’auto, oppure a un sacilese che si è andato sempre a Pordenone per acquistare una play station. Allo stesso modo, è stata denunciata una coppia che si trovava a Fiumicino, vicino a villa Guglielmi, senza una legittima giustificazione, nonostante entrambi fossero residenti a Cerveteri. Anche a Morciano di Romagna, nel Riminese, sono stati denunciati quattro ragazzi per inosservanza delle disposizioni dell’autorità: avevano deciso di fare una passeggiata in un parco ma provenivano tutti da comuni limitrofi. I carabinieri di Crotone hanno denunciato sette persone perché stavano circolando senza motivo per le vie della città.
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