L'incontro tra Matteo Salvini e Luigi di Maio, presenti anche Vincenzo Spadafora e Giancarlo Giorgetti, si è svolto in un "clima positivo per definire il programma e le priorità di governo. Già oggi pomeriggio si terrà la prima riunione con i responsabili tecnici dei diversi settori MoVimento 5 stelle e Lega". È quanto si legge in una nota congiunta firmata da Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Quanto alla composizione dell'esecutivo e al nome del premier "sono stati fatti significativi passi in avanti nell'ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l'obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese". Il primo confronto serrato tra i due alla Camera è durato circa due ore. I due partiti hanno chiesto a Sergio Mattarella più tempo per raggiungere una intesa definitiva per la nascita del governo. La data indicata dai due partiti come limite ultimo per portare una soluzione definitiva e positiva è quella di domenica, giornata nella quale dovrebbero comunicare al Quirinale se hanno concluso l'accordo. Da lunedì quindi, a seguito della comunicazione informale, potrebbero partire tutti gli adempimenti formali che dovrebbero portare alla nascita dell'esecutivo. Il leader dei 5Stelle dopo il confronto con Salvini ha postato un video sul suo profilo Facebook dove racconta come è andata. E afferma - visibilmente soddisfatto, con il sorriso sulle labbra: "Possiamo cominciare a lavorare per il Paese".
Cav 'apre' a governo 5Stelle-Lega Silvio Berlusconi intanto "apre" a un governo tra Movimento 5 stelle e Lega. Non ci saranno veti, spiega il leader di Forza Italia, ma non voteremo la fiducia. "Se un'altra forza politica della coalizione ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con il M5s, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali" ma, aggiunge il Cavaliere, "non potremo certamente votare la fiducia". "Non possiamo dare oggi il nostro consenso ad un governo che comprenda il Movimento Cinque stelle, che ha dimostrato anche in queste settimane di non avere la maturità politica per assumersi questa responsabilità". "Se non ce la faranno non potranno usarci come alibi" Se il governo formato da Lega e Movimento Cinque Stelle "non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di fronte all'incapacità - o all'impossibilità oggettiva - di trovare accordi fra forze politiche molto diverse. Di più a noi non si può chiedere, anche in nome degli impegni che abbiamo preso con gli elettori", prosegue il presidente di Forza Italia. "Mattarella ha detto no a un governo di centro-destra. Ne prendo atto" "Il Paese da mesi attende un governo. Continuo a credere che la soluzione della crisi più naturale, più logica, più coerente con il mandato degli elettori sarebbe quella di un governo di Centro-Destra, la coalizione che ha prevalso nelle elezioni, guidato da un esponente indicato dalla Lega, governo che avrebbe certamente trovato in Parlamento i voti necessari per governare. Questa strada non è stata considerata praticabile dal Capo dello Stato. Ne prendo atto", afferma Berlucon nella nota. Salvini al Cav: grazie, ora lavoro su programma e squadra "Tenuta salda per lealtà e coerenza l'unità del centrodestra, come da nota del presidente Berlusconi che ringraziamo, rimane da lavorare su programma, tempi, squadra e cose da fare. Per me sarebbe un onore guidare il paese. O si chiude veloce, o si vota", commenta Matteo Salvini la disponibilità espressa da Berlusconi di non mettere veti a un tentativo di accordo tra Lega e M5s per la formazione del governo. Di Maio: prevalsa responsabilità. Prima i temi poi i nomi "Mi fa piacere che abbia prevalso la responsabilità. E' un momento importante", dice Luigi Di Maio ai cronisti, "ma abbiamo ancora tanto da fare, perché dobbiamo mettere in piedi un contratto di governo e una squadra. Domani ho intenzione di incontrare Matteo Salvini, iniziamo dai temi poi i nomi. La cosa importante è il contratto di governo, ci sono soluzioni che gli italiani aspettano da 30 anni". La "svolta" 66 giorni dopo il voto del 4 marzo Dopo 66 giorni di trattative, cade dunque il principale ostacolo che si frappone alla nascita di un governo politico tra i 5 Stelle e la Lega. Silvio Berlusconi concede il suo nulla osta alla trattativa tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio: non voterà la fiducia ma consente ai due leader di provare a siglare un'intesa. E' un varco che si apre anche con il benestare del Presidente della Repubblica che concede altro tempo ai partiti spostando a venerdì la presentazione di quel governo "neutrale" che dovrà farsi largo nel caso un cui ancora una volta le trattative politiche dovessero finire in un nulla di fatto. I nodi del capo del governo e della squadra di ministri Il nodo resta ora quello della squadra e soprattutto della premiership. E' un punto cruciale che rispecchierà non solo i rapporti di forza ma il tipo di accordo che verrà raggiunto. Al momento nessuno si sbilancia e tutti assicurano che "si parla di temi e non di nomi". Ma le due partite, con Fi che "vigila" per così dire sull'accordo, sono ovviamente connessi. Il Cav ha i suoi interessi da tutelare, anche se in una posizione defilata dal governo e chiede garanzie. Ma il M5s ha in questa fase della trattativa più forza contrattuale. Tanto che qualcuno ha ipotizzato il rilancio della candidatura di Di Maio alla premiership. Il capo M5s smentisce e conferma la ricerca di un premier terzo. "Le mie dichiarazioni di domenica sono ancora valide: la mia parola è una".
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