Salario minimo, Di Maio: “È nel contratto di governo ma anche nei programmi di Lega e Pd.
Vuole il salario minimo ma non disdegna la flat tax, a patto che non aumenti l’Iva. Ribadisce la linea su Armando Siri e attacca più volte la Lega: sui rimpatri, fronte sul quale il governo deve fare di più, sulle province, che vanno abolite altrimenti il Carroccio deve cercarsi un altro alleato, e sull’Europa, dove è impossibile combattere l’austerity con Viktor Orban. Luigi Di Maio presenta il programma per le europee del Movimento 5 stelle ma è soprattutto di politica interna che parla. A cominciare dal salario minimo,, proposta rilanciata già durante la festa del Lavoro. “Il salario minimo è nel contratto di governo, ma anche nei programmi elettorali di Lega e Pd. Quindi sia Lega che Pd devono spiegarmi perché non votano il salario minimo”, dice il ministro dello Sviluppo Economico. “Non credo che la Lega arriverà a tanto anche perché il salario minimo, che mi chiedono le imprese per evitare il dumping, era nel contratto di governo “, ha aggiunto il capo politico del M5s.
Quella sul salario minimo non è stata l’unica stoccata alla Lega. Di Maio, infatti, è tornato a chiedere le dimissioni di Siri, sottosegretario del Carroccio indagato per corruzione: “Sulla questione morale il movimento non arretra: comunque si chiami il sottosegretario da noi le regole si rispettano, che tu sia del Movimento o del partito alleato. Questo deve essere chiaro”.
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