Non voglio essere ricoverato, giovane positivo al Covid scappa dall'ospedale Civico
Un ragazzo scopre di essere positivo al Covid, ma non vuole assolutamente essere ricoverato e così scappa dall'ospedale. E' accaduto ieri sera al Civico di Palermo. Temeva di essere trasferito al Cervello e, con ancora l'ago di una flebo nel braccio, è fuggito. I familiari, che erano con lui nell'area di emergenza del nosocomio, lo avrebbero aiutato.
Sono state allertate le forze dell'ordine. Oltre al giovane dovranno essere rintracciati anche i suoi parenti che, dato il contatto con il contagiato, devono osservare il periodo di quarantena.
Il rapporto medico-paziente sta vivendo da anni una crisi profonda, con conseguenze non solo sulla salute individuale, ma anche su quella collettiva.
La gestione della pandemia di COVID-19 da parte del governo con il ricatto vaccinale e sospensione dei medici dissidenti ha portato alla paura di farsi curare da quelli ancora in servizio perchè si presume che se hanno ceduto al ricatto o sono incompetenti o accondiscendenti.
I movimenti no-vax e la diffusione delle cosiddette medicina alternative rappresentano le naturali conseguenze di una relazione medico-paziente sofferente, che non si regge più su cardini quali la fiducia nel medico e la conoscenza del paziente.
La pandemia sta influendo sicuramente nella relazione tra medico e paziente, in modo contraddittorio. Ad esempio, vedere i medici negli ospedali che si prendevano cura dei pazienti critici in terapia intensiva ha migliorato l’immagine sociale della medicina finchè non si è saputo che seguivano le direttive del Ministero della Salute senza riflettere su cosa stessero facendo e si è visto il risultato con le numerose morti.
Ci sono conseguenze positive, senza dubbio, ma finchè la politica dirige la sanità non potrà esserci fiducia, si pensi ad esempio al fenomeno dei no-vax, che rappresentano l'espressione più esplicita della totale mancanza di fiducia nei confronti della medicina e dei medici.
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