Tim, firmato l’accordo per 30 mila lavoratori: niente cassa integrazione
L’accordo su Tim e il futuro di quasi 30 mila lavoratori c’è stato, è confermato, niente traumi: prima pietra per il neo ministro del Lavoro e vicepremier, Luigi Di Maio. Nella notte è stata raggiunta l’intesa, dopo una lunga e pesante trattativa, fra l’azienda guidata dall’amministratore Amos Genish e i sindacati sul futuro dei dipendenti dell’ex Telecom Italia, che vede fra gli azionisti di minoranza anche la Cassa depositi e prestiti, controllata dal ministero dell’Economia. La cassa integrazione straordinaria a rotazione di 12 mesi per 29.736 lavoratori è stata trasformata in solidarietà difensiva, mentre i 4.500 esuberi strutturali previsti sono stati coperti con strumenti volontari di uscita, attraverso i prepensionamenti previsti dalla legge Fornero.
Ci sarà massima attenzione nel seguire le conseguenze di questo accordo, che dovrà essere approvato anche dai lavoratori con un referendum interno, un principio che sta alla base dei valori della forza politica che rappresento — ha detto Di Maio —. Riteniamo importante che siano state accolte le richieste delle sigle sindacali e che l’azienda si sia resa disponibile ad accettare un compromesso. Soprattutto, siamo soddisfatti del fatto che ci sia la disponibilità a individuare una formula per azzerare gli esuberi e, in ultima istanza, utilizzare strumenti non traumatici così da evitare di far piombare i lavoratori in situazioni difficili». Di Maio ha anche aggiunto che «saranno creati tavoli per valutare la buona attuazione dell’accordo» e sottolineato: «Sarà nostra priorità verificare la sostenibilità di questo piano industriale collaborando con le parti
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