Aids, al via test finale per un vaccino che previene l'infezione
Un nuovo vaccino che previene il virus Hiv arriva alla fase 3 della sperimentazione. Lo ha annunciato il National Institute of Health statunitense, capofila della sperimentazione che recluterà 3800 persone in Sudamerica, Usa ed Europa, Italia compresa.
Il test, chiamato Mosaico, sperimenterà un vaccino progettato per indurre una risposta immunitaria contro diversi ceppi allo stesso tempo, e verrà condotto su uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e persone transgender tra i 18 e i 60 anni sieronegativi. Per l'Italia parteciperanno l'Ospedale San Raffaele di Milano, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena e l'Istituto nazionale malattie infettive 'L. Spallanzani' di Roma. Lo studio mosaico si aggiunge ad un altro, chiamato Imbokodo, in corso in cinque paesi africani.
"Siamo impegnati nello sviluppo di un vaccino per l'Hiv sicuro ed efficace che sia utilizzabile dalla popolazione più vulnerabile al virus - spiega Anthony Fauci, direttore del Niaid -. Garantire che i vaccini sperimentali siano valutati in popolazioni diverse è critico per raggiungere questo obiettivo".
I due test, Imbokodo e Mosaico, si aggiungono ad un'altra sperimentazione, chiamata HVTN 702, sempre sponsorizzata dal Nih e in corso in Africa. In questo caso il vaccino testato, sempre preventivo, è una forma modificata dell'unico che finora ha mostrato una protezione, anche se limitata al 32%, che era stato sperimentato nel 2009. Nella 'corsa' c'è anche una ricercatrice italiana, Barbara Ensoli dell'Istituto superiore di sanità, il cui vaccino Tat si è dimostrato efficace invece nelle persone che hanno già contratto l'infezione. Nell'ultimo studio pubblicato il Tat è stato capace di ridurre fino al 90% il "serbatoio di virus latente" inattaccabile dalla sola terapia antiretrovirale.
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